Il Corriere della Sera in un articolo dedicato a FreedL Group scrive di Pergola, della sua recente costituzione e del suo modello.
Un lavoro nato nel tempo libero, ma che porta con sé i ricordi dell’infanzia, quando a sei anni con il nonno si divertiva ad accendere i forni per cuocere i dolci dedicati alle fiere paesane. Oggi, a 34 anni, Edoardo Freddi si diletta ancora a far conoscere “i prodotti buoni”: di fatto non è cambiato molto, lo fa solo oltre confine e con uno dei vanti del made in Italy.
La sua FreedL Group di Castiglione delle Stiviere (Mantova) si occupa infatti di aiutare le imprese vitivinicole nazionali e i giovani distillatori a sbarcare sulle tavole e sugli scaffali esteri. A volte basta un’indicazione sui gusti, altre un ritocco al listino, altre ancora ripensare il packaging, fino a migliorare il vino stesso con l’aiuto di enologi. “Il metodo è quello più vecchio del mondo: più l’azienda funziona, più vende”, dice Freddi. Oggi la sua holding conta 2.700 clienti ed è arrivata, a dieci anni dalla nascita, a generare 100 milioni di fatturato con quattro società: Efi, Veraison, Sapiens Spirits e Pergola.
La terza azienda del gruppo è Sapiens Spirits, appena lanciata. I suoi prodotti comprendono Ambrosia, Ginepraio, Impavid luxury gin e La Valdotaine. L’ultima sfida è Pergola e riporta Freddi ai tempi in cui, finito il suo turno alla AB InBev, si metteva al telefono per proporre il Lugana vinificato da alcuni suoi amici a potenziali acquirenti. “Vogliamo fare in Italia quello che già facciamo all’estero”, dice l’imprenditore, “proporre al mondo horeca e gd i vini premium che meritano di essere conosciuti, un business di cui nessuno vuole più occuparsi”.